2023-06-23-19.05.14

Gli esami non finiscono mai

Sono passati ventitré anni dalla mia maturità, ma ogni anno quando arriva giugno è impossibile non pensarci. Ripenso alla me di allora che, andando all’esame in motorino, non riusciva a tenere dritto il manubrio per quanto tremava dalla paura. Con questa sensazione in mente, provo a mettermi nei panni di voi che vi trovate ad affrontare quell’esperienza.

E se fosse stato questo il mio vero esame di maturità?

di Francesco Lattanzio (membro dell’area scuola)

“Maturità, t’avessi preso prima”, cantava Venditti in “Notte prima degli esami”. Già riesco a immaginarmi mentre sarò lì a cantarla a squarciagola con i miei compagni di classe la notte del 20 giugno, alla vigilia della prima prova, in un’atmosfera che vedo piena di gioia mista a preghiere, tante preghiere. 

Questi giorni di preparazione sono davvero intensi, ansia e stress si alternano di continuo alla voglia di libertà e curiosità. Man mano ho costruito in me l’idea di questo momento tanto atteso, di come sarebbe stato il punto in cui finalmente (?) lascerò le mura scolastiche, quelle mura che per tanti anni sono state casa e che portano su di loro come fossero colori, tutti i miei sacrifici, le gioie e i dolori che ho vissuto in questi cinque anni. Ora che è arrivato il momento di andare via quasi vorrei che il tempo  si fermasse, che potessi rimanere ancora per un po’ qui, nella mia classe, con i miei compagni, i prof a fare compiti di matematica anche se “non  sarà mai il mio mestiere”. 

E invece non è così, è giunto il momento di andare, perché lì fuori hanno bisogno anche di noi, del nostro contributo, delle nostre passioni e delle nostre ambizioni.  Siamo chiamati a vivere il presente e quindi mi porta a dire che nonostante le emozioni contrastanti che sto vivendo, gioia e apprensione al tempo stesso, sono pronto per questo esame, l’ultimo tra questi banchi, ma solo il primo di una lunga serie che incontrerò in futuro. Un esame che corona un ciclo durato ben cinque anni fatto di sacrifici, esperienze, valori e passioni che mi hanno segnato e mi hanno reso il cittadino e il ragazzo che sono fiero di essere. 

Non è facile chiudere gli occhi e pensare che tra qualche giorno sarà tutto finito. Per me tutto questo periodo sta assumendo un sapore particolare, l’esperienza dell’essere un rappresentante degli studenti, mi ha fatto sin da subito essere ancora più vicino alla comunità studentesca, consapevole di un certo stile da assumere e da portare avanti. Ho sentito la responsabilità di un’intera comunità, i bisogni e i desideri degli studenti sulle spalle, ho provato grandi emozioni per tutti i traguardi raggiunti. E se fosse stato questo il mio vero esame di maturità?

Ho vissuto questi anni con una frase fissa nella mia mente: “I CARE”, due parole che mi hanno accompagnato in questo lungo viaggio. I Care, prendersi cura delle persone e degli spazi che giorno dopo giorno sono diventati la mia casa, provando a non essere indifferente di fronte al compagno che ha bisogno di aiuto, provando a contribuire alla piccola società che si crea all’interno delle mura scolastiche. E se fosse stato questo il mio esame di maturità?

L’avessi presa così questa maturità sarebbe stato diverso, magari sarebbe stato più comodo, ma non so se sarebbe stato altrettanto bello.

Ora non mi resta che provare a vivere a pieno questi ultimi giorni e di dare il meglio per raggiungere una vera soddisfazione, cercando di mettere fuori tutto quello che ho a disposizione e che ho appreso in questi anni. E a tutti noi, compagni maturandi, vorrei dire di essere noi stessi in questo periodo e di aprire cuore e mente, non lasciamoci prendere dall’ansia e dalle paure. È il momento di far vedere chi siamo!

Sento in sottofondo le note finali di Venditti, “Forse cambiati, certo un po’ diversi, ma con la voglia ancora di cambiare”, e capisco che è veramente giunto il momento. Cara scuola, avrai sempre un posto speciale nel mio cuore.

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2 GIUGNO, OGGI COME ALLORA

Oggi, parliamo di Repubblica mentre è in atto un conflitto proprio nel cuore dell’Europa. Guardando dunque alla storia della Repubblica, dunque, non possiamo non ricordare che solo 80 anni fa vivevamo una terribile guerra che ha lasciato profonde cicatrici, ancora visibili nella nostra storia e nel nostro quotidiano. Il popolo italiano, allora, ha risposto alla violenza con il diritto di voto, il più importante mezzo democratico che tuttora abbiamo

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Like oceans we rise

In questi ultimi giorni, nel nostro Paese, abbiamo vissuto uno dei disastri ambientali più gravi degli ultimi anni: dal 17 maggio, infatti, stiamo assistendo alla seconda fase dell’alluvione devastante che ha colpito l’Emilia Romagna.
A questo punto occorre chiedersi:
Perché la situazione che sta vivendo l’Emilia Romagna riguarda tutte e tutti noi?

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Scuola 2030

Scuola 2030 – Un manifesto per cambiare davvero è lo strumento che il Movimento Studenti di Azione Cattolica mette in campo per dare voce a tutti gli studenti e le studentesse incontrati per la SFS 2023 e per dare attuazione concreta ai cambiamenti di cui le nostre scuole hanno bisogno. Si tratta della revisione e dell’ampliamento di quanto è stato presentato da alcuni responsabili diocesani e dai segretari nazionali durante il momento conclusivo della SFS 2023: una proposta di agenda 2030 per la scuola italiana.
Scuola 2030 non si ferma qui, vuole entrare in tutte le nostre scuole. Infatti, non è solo un documento, ma un progetto che parte dai nostri circoli per offrire a tutti i nostri istituti la possibilità di una svolta verso lo sviluppo sostenibile. Per ogni goal sono state incluse le attenzioni specifiche alla vita di noi studenti e delle nostre scuole, ma sono state immaginate anche proposte di attività concrete da realizzare in tutti i nostri territori.

Segnala la tua iniziativa per la SCUOLA 2030

Il manifesto “Scuola 2030” è stato realizzato dal Movimento Studenti di Azione Cattolica Italiana con il coordinamento della segreteria nazionale Msac.

Hanno partecipato alla stesura dei contenuti:
Agosti Magda, Anzelmo Luna, Borracchia Giulia, Frigerio Daniele, Lotito Francesco, Motolese Arianna e Pellicanò Demetrio.